MAMMA AMICA / BREVI STORIE EDUCATIVE

L'elefantina Ele ed i suoi piccoli segreti

La mamma ed Ele stanno passeggiando allegramente lungo un sentiero quando la mamma si accorge che, poco lontano da loro, c'è anche un'amica di Ele.

"Oh, Ele, guarda... c'è la tua amica Sara"

Ma la reazione di Ele non è quella che la mamma  si aspetta. Ele si ferma a guardare e poi dice: "E' vero ... ma sono cosi stanca.... non possiamo tornare a casa ?"

La mamma rimane sorpresa " Be, si..... se è questo che vuoi..... ma credevo ti avrebbe fatto piacere passare un pò di tempo con Sara"

Ele scuote la testa "No, oggi no.... sono stanca" 

"Va bene. Allora torniamo a casa" dice la mamma.

Lungo il tragitto di ritorno,Ele non dice una parola. Sembra pensierosa. 

La mamma capisce che, forse, c'è qualcosa che Ele non le a detto e che le farebbe bene tirare fuori


La piccola Ele

ad Ele e le chiede:" Allora , amore ...vuoi dirmi perchè sei così pensierosa? E' successa qualcosa con la tua amica?" Ele scuote la testa ,con il broncio, ma la mamma insiste dolcemente:" Vesi , Ele ...quando c'è qualcosa nel tuo cuoricino che ti fa stare triste, è bene che tu ne parli con qualcuno... e vedrai che ti sentirai meglio" "Come faccio a sentirmi meglio?" chiede Ele, diffidente. "Bè...sfogarsi, alleggerisce il cuore, lo sai?" Ele ha fiducia nella sua mamma e quindi dice :" Sara è stata molto monella con me...adesso ha un'altra amica e con me non ci sta più." La mamma fa una carezza, comprensiva "Sai che a me è capitata la stessa cosa? Alla tua età Alla tua età avevo una cara amica ,si chiamava Betty, ma poi lei ha trovato un' altra amica e con me ci stava davvero poco...non sai quanto questo mi rendeva triste" Ele guarda la mamma, sorpresa che anche lei abbia vissuto la stessa esperienza " E poi? Com'è finita? Una volta a casa la mamma si siede accanto " Le ho parlato e lei ha capito che non si era comportata bene con me" " E quindi siete tornate amiche?" "Più di prima " risponde la mamma. "Oh...allora forse dovrei parlare con Sara anche io"
" Ma certo " dice la mamma con convinzione " Parlare di ciò che si prova nel cuore è molto importante Ele "
Ele sorride. " E' vero, mamma. Adesso mi sento sollevata" abbracccia la mamma " Avevi ragione. Parlare fa proprio bene"


La piccola Bea non vuole crescere

Nonostante oggi splenda il sole, la piccola Bea non sembra affatto felice. Se ne sta da sola in mezzo al prato, pensierosa. Anche la mamma Chicca se ne accorge e la raggiunge per capire che succede.
"Piccola mia, cosa c'è? Bea fa il broncio. "Tu non mi vuoi più bene!" dice. Mamma Chicca fa un sorriso "Che dici ? io ti voglio un mondo di bene " E allora perche non mi imbocchi più?" "Perchè ormai sei grande, sai mangiare da sola" "E perche non mi tieni sempre in braccio"? "Perche ora sai camminare" "E non mi dai neanche il latte con biberon" insiste Bea. "Bea, adesso sei grande e sai bere dalla tazza"

 "Io non voglio essere grande" dice Bea "Io voglio essere piccola, mi volevi più bene" Mamma Chicca sorride ancora, dolcemente. E' necessario fare un bel discorso alla piccola Bea

La piccola Bea non vuole crescere 2

Mamma Chicca fa sedere la piccola Bea sulle sue ginocchia e le fa un grande sorriso."Piccola,è vero.... non guardo più se cadi quando cammini o se ti versi addosso il latte... " le dà un bacio "Si.....  non sto più attenta a queste cose ma sto comunque attenta.... ad altre cose" "Quali, mamma ?" "Per esempio sto attenta che tu scelga amici che ti vogliono bene e che quando ti vesti la tua camicia sia abbottonata nel modo giusto o che programmi che guardi in tv siano adatti a te... sto attenta  a ciò che ti succede a scuola ed all'espressione che hai quando torni a casa.... " Bea sgrana gli occhi " Davvero stai attenta a tutte  queste cose ? Mamma Chicca sorrise " Certo piccola. Mamma sta attenta ad u'infinita di cose...  Sono solo cose diverse rispetto a quando eri piccola" Bea finalmente sorride "Allora mi vuoi ancora bene " Mamma Chicca la stringe in un forte abbraccio "Anche di più,sè è possibile"Bea ridacchia,soddisfatta " Che ne dici di una bella fetta di torta, mamma?" "Certo amore.... con una bella tazza di te"

Bobby non vuole andare a scuola

Il piccolo Bobby, oggi non vuole andare a scuola. Si sente agitato e preoccupato e non ha avuto il coraggio di parlare con la sua mamma. E' da due giorni che il suo compagno , Attila, fa il prepotente con lui e gli ruba la merenda, insieme ad altri due amici della scuola,prepotenti come lui. E Bobby non riesce a reagire. Si ripropone di non permettere più a quei tre di comportarsi cosi con lui ma poi. quando se li trova davanti , si spaventa e non dice nulla.Ma quel giorno non vuole subire quei sorprusi e cosi decide di non andare a scuola.Sarà più facile inventare una scusa con la mamma ed il papà,piuttosto che affrontare i compagni.

Bobby non vuole andare a scuola 2

"Bobby, come mai qui ?"  chiede il papà con un pizzico di preoccupazione. Bobby abbassa gli occhi "Ho un pò di mal di pancia" "Oh, davvero?'' la mamma gli sorride "Mi sembrava che stessi bene stamattina" "Si. mi è venuto all'improvviso" "Adesso meglio. Posso andare in camera ?" "Certo amore" risponde la mamma  

Bobby non vuole andare a scuola 3

L'indomani mattina, il piccolo Bobby dice di nuovo di avere mal di pancia e di non potere andare a scuola.Allora mamma e papà capiscono che è meglio sedersi un pò a parlare con lui. "Allora, Bobby te la senti di dirci cosa succede?" chiede la mamma, dolcemente. "Non succede niente, mamma. Ho solo tanto mal di pancia" "Mmmm... " il papà scuote la testa " Mamma e papà di conoscono bene, Bobby. Abbiamo capito che c'e qualcosa che ti preoccupa e vorremmo sapere cos'è.E' successo qualcosa con la maestra ?" Bobby fa segno di no."Oh,no" dice con convinzione "La signorina Amy è molto dolce" " Allora forse è successo qualcosa con un compagno" dice la mamma. Bobby rimane in silenzio.Il papà fa un sorriso di incoraggiamento "Se ci spieghi cosa succede, io e la mamma ti aiuteremo ad affrontarlo, Bobby"
Bobby si decide a parlare perchè sente un grosso peso nel cuore."Si tratta di alcuni miei compagni.Fanno i prepotenti e mi rubano la merenda ed io ho paura e non riesco a reagire"

"Oh, povero caro.... perchè non ce lo hai detto prima ?" dice la mamma,dispaciuta "Mi vergognavo, ecco perchè" "Non sei tu a dovere provare vergogna, Bobby, tu non hai fatto nulla, Sono questi tuoi compagni a doversi vergognare per il loro comportamento" interviene il papà "Non l'hai detto alla signorina Amy?" chiede la mamma. "No, non gliel'ho detto... vi ho spiegato che mi vergogno, e poi ho paura.... loro sono più forti di me" " Non credo affatto che siano più forti" dice il papà con tono serio "Sono solo più prepotenti, Bobby, non più forti.Si fanno forza facendo i prepotenti insieme. Se tu reagisci e dimostri di non avere paura, la smetteranno di comportarsi cosi con te. Ma dobbiamo parlare anche con la signorina Amy e fare in modo che non succesa la stessa cosa ad altri bambini" "Va bene papà" dice Bobby che si fida dei suoi genitori.

Bobby non vuole andare a scuola 4

Cosi mamma e papà vanno a trovare la signorina Amy, la maestra di Bobby, e le raccontano l'accaduto.La signorina Amy è una persona molto dolce e capisce subito quanto questa situazione sia brutta per il piccolo Bobby.Però è d'accordo con la mamma ed il papà. Bisogna affrontare la situazione e parlare con i compagni

Bobby non vuole andare a scuola 5

E quando la signorina  Amy parla con Attila e con il suo amico Tommy, l'atteggiamento dei due ragazzini non appare più tanto prepotente e spavaldo. Anzi, sembrano piuttosto spaventati quando la loro maestra dice di avere avvisato i loro genitori e che avranno una punizione esemplare sia a casa che a scuola. Se il piccolo Bobby li avesse visti in quel momento si sarebbe fatto una bella risata e si sarebbe chiesto come aveva fatto ada vere tanta paura di loro. In realtà sembravano tanto forti perchè lui si era mostrato debole e aveva avuto paura. Avevano ragione i suoi genitori, ed anche la signorina Amy, chi fa tanto il prepotente, lo fa con chi glielo permette. E, dopo avere avuto addirittura le scuse dei suoi compagni, Bobby si sente tranquillo e va ogni giorno a scuola con il sorriso.

Tip fa i compiti da solo

Il topolino Tip sta crescendo. E' un topolino davvero in gamba, molto responsabile e ubbidiente e la mamma ha deciso di dargli più autonomia e libertà. E' il momento di imparare a fare delle cose senza l'aiuto della mamma. Cosi, in quel tiepido pomeriggio primaverile, la mamma raggiunge Tip che sta giocando in giardino e gli dice: " Tip, io sto andando dal signor Tap a fare la spesa, comincia pure a svolgere i tuoi compiti, io li controllerò al ritorno" Tip fa una faccia strana " "Da solo ? Tu non ti siedi accanto a me ?" La mamma sorride "Non ce n'e bisogno amore. Tu sei bravissimo e assolutamene capace di farlo da solo" "Ma prima stavi con me" protesta Trip. "Prima ne avevi bisogno, adesso no Tip" "Non è vero, non so fare i compiti senza di te" insiste Tip. La mamma sospira. "Facciamo  cosi" dice , paziente " Se al mio ritorno non sarai riuscito a svolgerli, allora ti aiuterò io. Ma voglio che ti ti impegni mentre non ci sono"

Tip fa i compiti da solo 2

Tip non è affatto contento della proposta della mamma ed è certo che, senza di lei, non riuscirà a fare ciò che deve. All'inizio si dispera e si confonde e nessuno dei suoi esercizi sembra giusto. Ma dopo un pò di tempo riesce a farne uno e allora esulta e immagina la faccia contenta della sua mamma quando glielo avrebbe detto. E cosi si sente più sicuro e riesce a svolgere un altro esercizio in modo corretto. Vuoi vedere che aveva ragione la mamma e davvero lui era capace di fare da solo e non lo sapeva ?
Al ritorno della mamma, tutti i compiti erano stati svolti in modo corretto. Il suo premio era stato l'abbraccio forte della mamma ma, sopratutto, essere orgoglioso di se stesso.