MAMMA AMICA / CEFALEA NEI BAMBINI
Ho deciso di scrivere questo articolo
perchè mi sono resa conto , durante il mio
lavoro,,
che la cefalea pediatrica è un disturbo molto
frequente.
Prima di affrontare l'argomento da un punto
di vista strettamente psicologico, ho preferito
affrontarlo anche da un punto di vista neurologico.
Così ho chiesto aiuto al Dott. Angelo Vecchio,
neuropsichitra infantile, esperto di cefalea pediatrica.
Il dott. Vecchio è un caro amico ed una persona che
stimo tantissimo sia da un punto di vista professionale
che umano.
Mi ha concesso di riportare qui, di seguito, un'intervista
che gli è stata fatta sull'argomento.
Eccola:
In questi utlimi anni osserviamo che anche i bambini,
come gli adulti, vegono colpiti da mal di testa da cefalea.
Le cause possono essere genetiche, vascolari o neuronali.
Solitamente, ad esserne colpiti, sono i bambini che hanno uno
o entrambi i genitori che soffrono di questa patologia.
Vi è poi una serie di fattori scatenanti che possono essere:
disagio emotivo, stress, traumi familiari, tensioni scolatsiche,
disturbi del sonno, digiuno o erratta alimentazione.
Più comuni, nei bambini, sono le cefalee cosiddette 'primarie',
come l'amicrania e la cefalea di tipo tensivo (più frequente in età
adolescenziale). L'emicrania nel bambino, a differenza che nell'adulto
in cui si presenta in una sola zona della testa, si estende in modo bilaterale,
provocando talvolta anche disturbi del campo visivo, disturbi gastrointestinali
e difficoltà motorie.
Un'emicrania che si potrae nel tempo nei bambini, può condizionare negativamente
anche la vita sociale . Il bambino cefalgico appare spesso svogliato,
distratto, introverso e insicuro.
L'insorgere precoce della malattia è spesso causa di cronicità
in età adulta. Per questo motivo è estremamente importante agire
tempestivamente sul problema. Prima ci si rivolge al medico,
pediatra o specialista, prima si risolve o si attenua la malattia.
Al paziente adulto si chiede di fare atttenzione ai propri
disturbi e annotare, su un diario, sintomi e frequenza del
disturbo, intensità e durata del dolore. E' chiaro che non
si può chiedere lo stesso ad un bambino che, spesso,
non è capace di esprimere con chiarezza il dolore di
cui è affetto. Per questo è molto importante il ruolo dei
genitori che hanno il compito di ascoltare tutti i
segnali inviati dal figlio.
Bisogna prima di tutto capre l'origine del mal di testa e
diagnosticarlo. Se è sintomo di un disturbo psicologico,
allora sarà necessario valutare con i genitori l'eventualità
di rivolgersi ad uno specialista.
Se, invece, è causato da altre patologie, alllora sarà
ipotizzabile la somministrazione di farmaci.