MAMMA AMICA / L'IMPORTANZA DI IMPARARE AD AFFRONTARE LE DIFFICOLTA'
"Molte cose , non è perchè sono difficili
che non osiamo farle, ma è perchè non
osiamo farle che sono difficili" (Seneca)
"Non avere mai paura delle difficoltà che
incontri. Ricorda che l'aquilone si alza
con il vento contrario, mai con quello
a favore" (anonimo)
"Chi desidera vedere l'arcobaleno,
deve imparare ad amare la pioggia"
(P. Coelho)
Le difficoltà non necessariamente sono
qualcosa di negativo. Ci sono strade in
salita e strade in discesa. Quelle in salita
rinforzeranno le nostre gambe e quelle
in discesa ci faranno riposare. Credo sia così
la vita, in senso metaforico.
Non va bene insegnare ai nostri figli che il mondo
è solo rosa così come non va bene insegnare
loro che è tutto grigio. La vita è veramente piena
di sfumature. E tutte vanno viste e vissute.
Oggi sembra che i genitori vogliano facilitare
ai figli ogni cosa.
E' giusto che ognuno di noi voglia aiutare
i figli nei momenti di difficoltà. Ma non tutte
le difficoltà hanno la stessa portata e non
tutte necessitano del nostro intervento.
Una cosa è dovere saltare una pozzaghera,
un'altra è dovere attraversare un torrente.
Ci sono situazioni in cui dobbiamo lasciare
che si confrontino con loro stessi mentre noi
ci limitiamo a sostenerli ed incoraggiarli,
lasciando che siano loro a trovare la
soluzione.
Spesso vedo, invece, che i genitori
sentono l'urgenza di intervenire subito,
prima ancora di capire se il figlio può
farcela da solo.
C'è una discussione con un compagno?
Il genitore va subito a parlare con
l'insegnante o, addirittura, direttamente
con il compagnio in questione.
Lasciamo che i ragazzi se la sbrighino tra
loro. Meglio che gli adulti intervengano solo
con gli adulti.
Nostro figlio prende un brutto voto?
Subito si va, anche in questo caso,
dall'insegnante. Ma, in realtà, un
brutto voto può capitare, anche un periodo
di brutti voti :)
L'insegnante ha messo una nota? Si va a
parlare con il coordinatore.
Non si impegna quanto dovrebbe e ottiene
sempre insufficienze? Si cerca una scuola
in cui possa studiare meno e ottenere di più.
Ma come fanno i nostri figli a misurarsi con
loro stessi se non vivono fino in fondo le
difficoltà?
Se siamo pronti ad aiutarli subito, non
sapranno mai se avrebbero potuto
farcela.
E' come se facessimo una gara a cavallo e,
vedendo che siamo incerti nel saltare
l'ostacolo, lo abbassasero. Magari
superemmo la gara ma di sicuro non
sapremo se, impegnandoci e gestendo
la paura, avremmo potuto superare anche
l'ostacolo più alto.
Ma, purtroppo, oggi sembra che per i genitori
sia più importante la sfida con gli altri che
con se stessi.
La prima domanda che i genitori fanno quando
il figlio ha ottenuto un voto a scuola spesso è:
"Quanto hanno preso gli altri?"
Quando arriva il momento del saggio di danza o
di musica o altro, allora si chiede: "Ma gli altri
quante parti hanno avuto?"
I nostri figli devono guardare ai loro obiettivi, non
ai risultati degli altri. E' rispetto agli obiettivi che
ognuno si pone che bisogna valutare il
risultato. E questo non può che essere soggettivo.
Incoraggiamoli ad impegnarsi per dare il meglio
di quelle che sono le loro capacità, così capiranno
anche i loro limiti.
Dobbiamo mostrare fiducia in loro. Se, nel
momento della difficoltà, indichiamo subito
una scorciatoia, è come se mandassimo
loro il messaggio che anche noi pensiamo
che non possano farcela.
Aspettiamo. Vediamo cosa succede.
Le scorciatoie sono di sicuro un grande
sollievo ma se, per arrivare al traguardo,
prendo la via più breve, alla fine non
sentirò di avere vinto la gara!!!